Il 14 ottobre p.v., alle 18.30, presso la libreria Jaimes di Barcellona (Carrer València 318 – 08009 BCN) si terrà il primo evento della Settimana della Lingua 2024
“Letture di modernità poetica, n 77: Remo Fasani visto dal suo traduttore Antoni Clapés” – In occasione della traduzione in catalano della raccolta Novenari.
Remo Fasani (Mesocco, 31 marzo 1922-Grono, 27 settembre 2011) è stato il poeta più fecondo del Grigioni italiano e tra i più conosciuti del Ticino, cantone di lingua italiana (ha vinto quattro volte il Premio Schiller e nel 1994 il Premio grigione per la cultura).
Tra i temi della sua ricca produzione – dall’esordio di Senso dell’esilio alla svolta di Qui e ora, dalle Quaranta quartine ai Sonetti morali, dal Vento del Maloggia ad A Sils Maria nel mondo, da Sogni fino al testamento poetico dei Novenari – emerge quello del paesaggio alpino. Ma non si tratta solo di una descrizione: per Fasani le montagne, gli alberi, i corsi d’acqua, il vento, la luce, il silenzio… portano “oltre” e stimolano il lettore ad affinare pure il proprio sguardo. Accanto a una lettura quasi mistica del mondo, troviamo un altro filone della sua poesia, che affronta tematiche impegnate, in genere non toccate dalla tradizione lirica, come le polemiche e le invettive contro le storture ambientali, politiche o sociali, contro il malcostume in genere. Soprattutto negli ultimi anni la poesia diventa per Fasani la compagna fedele delle sue giornate, in un dialogo diaristico con la realtà, con altri uomini di penna (Mario Luzi, Cristina Campo, Friedrich Hölderlin…) e con le persone incontrate nelle sue passeggiate solitarie, prima ancora che con i lettori: un dialogo ricamato su una trama etica e spirituale.
I Novenari furono scritti nell’estate del 2000 a Sils Maria e sono, tra i libri di Fasani, una costruzione unica: una raccolta di novantanove strofe, ciascuna di nove versi di nove sillabe libere, secondo la definizione dello stesso Fasani, che rappresenta, in termini di arte poetica e di metrica, una vera vertigine. Come in tutto ciò che Fasani ha scritto, la vertigine è contenuta e fa parte dell’armonia e della singolare voce del poeta, che infatti definisce il verso dei Novenari come “libero”, come versi di nove sillabe (enneasillabi) liberi, una definizione metrica molto coraggiosa per chi si avventuri nello studio delle forme metriche codificate.
Evento organizzato dalla libreria Jaimes, con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona e il Consolato generale di Svizzera di Barcellona