VII SETTIMANA DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO (14-20 NOVEMBRE 2022)
Convivialità, sostenibilità e innovazione: gli ingredienti della cucina italiana per la salute delle persone e la tutela del pianeta.
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La fama culinaria di Bologna nasce nel Medioevo con l’università. Bologna diventa così “la dotta” e “la grassa”, per la vita gaudente, anche a tavola, degli studenti. In un’ epoca nella quale la disparità sociale si riverbera sul cibo, che è spesso scarso e poco variato, a Bologna la cucina è globale ma di stile locale e l’alimentazione abbondante.
Massimo Maracci, Direttore di Cultura Italiana, ci illustra l’evoluzione di questa tradizione, basandosi sui ponderosi studi di Massimo Montanari e Piero Camporesi dell’Università di Bologna, del celebre gastronomo Pellegrino Artusi e di Marino Niola, antropologo dell’Università di Napoli. In modo puntuale e divertente scopriremo che molti di quelli che noi oggi riconosciamo come simboli della nostra gastronomia e della nostra dieta nascono e si evolvono in luoghi e modi insospettabili. Per esempio, gli spaghetti al pomodoro diventeranno identità italiana con ingredienti non italiani: gli spaghetti provengono dalla Persia e sono introdotti nel Medio Evo dagli Arabi in Sicilia e in Puglia, mentre per il pomodoro si dovrà aspettare la scoperta dell’America. O ancora, gli spaghetti alla bolognese: non esistono a Bologna, ma furono inventati e serviti a Torino dopo l’Unità per fondere due tradizioni: Napoli per gli spaghetti e Bologna per il ragù.
La tradizione è dunque sempre interpretazione e, se Pellegrino Artusi con le sue ricette ha riunito culturalmente l’Italia a tavola, oggi possiamo intuire nuove scoperte e prospettive.
Al termine sarà offerto un aperitivo con assaggi di prodotti tipici della regione Emilia Romagna.