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Il cinema e le città italiane – Rocco e i suoi fratelli (1960)

Regia: Luchino Visconti

Produzione: Goffredo Lombardo per la Titanus, Roma/Les Films Marceau, Paris

Sceneggiatura: L.Visconti, S.C.d’Amico, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, Enrico Medioli

Fotografia: Giuseppe Rotunno

Musica: Nino Rota

Durata/: 180 min.

Interpreti: Alain Delon, Renato Salvatori, Katina Paxinou, Annie Girardot, Paolo Stoppa, Claudia Cardinale.

Una famiglia della Lucania, una regione del Sud Italia, emigra a Milano per sfuggire alla povertà. La madre e i suoi cinque figli, ai quali sono dedicati i cinque capitoli del film, proveranno a ricostruire un’esistenza degna nella nuova città industriale, il cui contesto economico e culturale è molto differente da quello da cui provengono. I giovani cercheranno di integrarsi nella nuova realtà provando vari mestieri: Rocco, commesso in un negozio; Luca, garzone; Simone, pugile, ed infine, Ciro in fabbrica. Rocco e i suoi fratelli è un film denso di riferimenti letterari, è una storia difficile di emigranti, di conflitti fra mondi differenti, di relazioni sentimentali drammatiche.

Visconti descrisse il suo film come “La storia di una madre e dei suoi cinque figli: cinque come le dita di una mano (…) Un’espressione sibillina, che lascia sconcertati i suoi collaboratori, ma che contiene già in nuce i motivi dominanti di Rocco: una madre possessiva e ambiziosa che considera i figli come lo strumento della sua volontà di affermazione; una famiglia stretta come in un pugno da un vincolo arcaico di solidarietà fraterna”*.

* Alessandro Bencivenni, Luchino Visconti, Il Castoro, Milano, 1995.

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