Compagnia Espai Africa-Catalunya
Teatro contemporaneo
Lampedusa Beach, testo per un’attrice « che sa recitare in apnea », racconta il disperato viaggio di un barcone con a bordo cinquecento emigranti, che affonda durante l’attraversamento dello stretto che separa l’Africa da Lampedusa, isola all’estremo sud della Sicilia, ahimé, ormai ben nota. E’ notte fonda e un tragico buio avvolge la scena; un vecchio e un giovane litigano perché vogliono entrambi violentare il corpo di Shauba, ma fanno ribaltare la scialuppa, scaraventando così i passeggieri nelle acque del Mediterraeno. Il silenzio pian piano avvolge lo spazio che si fa liquido e sul palcoscenico vediamo solo una giovane donna, Shauba, aggrappata ai suoi occhiali da sole, immersa tra la vita e la morte durante il tempo della sua discesa negli abissi marini. In un sorprendente « monologo » a più voci, il pubblico assiste allora al racconto in apnea delle diverse tappe del suo viaggio epico, fatto a volte di speranza a volte d’angoscia, in cui prendono vita i personaggi incontrati: l’amata zia Mahama, la madre, lo scafista, una sarda…Shauba sprofonda lentamente, parla boccheggiando mentre annega, e durante la discesa osserva e analizza ciò che le sta succedendo, rivolgendosi a Mahama, ai capi di Stato, a Dio. Infine, il suo corpo tocca il fondo sabbioso della Lampedusa tanto sognata in una sorta di sogno allegorico che corrisponde all’agonia della fine: « Lampedusa Beach racconta il naufragio presso le coste dell’isola di Lampedusa di Shauba, immigrata africana clandestina. Il tempo della discesa del suo corpo negli abissi del mare coincide con il tempo della scrittura. Ma è anche l’evento di un teatro nell’acqua, in simbiosi con un corpo di donna che ha perso l’ormeggio terreno e a cui l’autrice chiede l’intervento di un’attrice che sa recitare in apnea. La parola annegata di Shauba dà vita infatti ad un’odissea sott’acqua in cui la fine, l’arrivo al fondo, è un respiro lungo elevato a racconto », cosi descrive Lina Prosa il suo testo.Lina Prosa è nata a Calatafimi-Segesta. Vive a Palermo dove dirige il Teatro Studio Attrice/Non, spazio di ricerca teatrale nell’ambito del Progetto Amazzone (Mito-Scienza-Teatro). La sua scrittura in movimento attraversa le zone d’ombra della contemporaneità alla ricerca di una poesia della condizione umana che oltrepassi confini, frontiere e omologazioni culturali. In questa ricerca rivisita anche il mito e interroga le figure di donna della mitologia greca (Cassandra, Pantesilea, Medea, Ecuba). Nei suoi testi è la parola che inventa la scena in cui prevale a volte il monologo corale, a volte il dialogo. La sua opera è spesso oggetto di studio e discussione in molte Università: Avignone, Pavia, Barcellona, Siena, Lille 3, Nanterre, ESAD/Scuola Superiore d’Arte Drammatica di Parigi, Sorbonne Paris III, Conservatorio di Teatro di Poitiers. Lina Prosa è la prima autrice italiana ad entrare nel repertorio della Comedie-Francaise. Del suo intenso percorso è emblematico il testo Lampedusa Beach andato in scena una prima volta nel 2013 alla “Comédie-Française” per la regia di Christian Benedetti. Il testo selezionato dal “Bureau des lecteurs”, è stato scelto all’unanimità dalla giuria del pubblico in occasione della lettura di Marie-Sophie Ferdane (Théâtre Vieux-Colombier, 2011).
Per informazioni sugli orari: http://www.teatreakademia.cat/espectacles/temporada/.