Conferenza di Primavera
L’Istituto Italiano di Cultura, per diffondere il pensiero filosofico italiano contemporaneo, organizza, in collaborazione con la Facoltà di Filosofia dell’Universitat de Barcelona, un incontro con il noto Prof. Maurizio Ferraris, filosofo e accademico italiano.
abstract
E se il comunismo fosse diventato una realtà? Pensaci. Il cellulare attraverso cui creiamo dati, vale a dire, ricchezza, ci appartiene alla stregua della casa che prendiamo in affitto su Airbnb o la macchina che usiamo per lavorare con Uber: siamo i proprietari dei mezzi di produzione. Di qui la fine dell’alienazione: la differenza tra il tempo di lavoro e il tempo di vita è svanita, tutti facciamo molte cose anziché effettuare un’attività monotona e ripetitiva nel corso del tempo e il lavoro è diventato un muoversi senza frontiere. La differenza tra il lavoro intellettuale e quello manuale è attualmente labile: un numero sempre crescente di persone nelle società occidentali usano braccia e gambe per mantenersi in forma e le dita per lavorare con una tastiera;
La fatica fisica in generale non fa più parte dell’equazione, perché la maggior parte delle attività sono eseguite dalla macchina e non ci resta che un unico lavoro: quello di vivere e consumare. Ci incamminiamo verso una società senza classi (che esistono come indicazione di reddito, ma non come segno d’identità e comportamento)e senza stato (le prerogative statali del legittimo esercizio della forza, l’informazione biopolitica, la coniazione di monete e la distribuzione della posta si stanno progressivamente trasformando in agenzie extrastatali).
A parte alcuni sovrani aneddotici, non meno obsoleti della Restaurazione del 1814, ci troviamo di fronte ad una società globalizzata, cioè, una nuova internazionale, ma con la differenza che questa volta è effettiva: per questo motivo è terrificante, perché è una realtà e non un vago ideale romantico. Alla fine, il populismo, che si sta consolidando in Europa ed America, non è altro che la realizzazione di questa fase intermedia tra la società borghese e il comunismo che Marx aveva definito “dittatura del proletariato”.