L’opera, che ha già riscosso grandi successi in varie città europee, è uno spettacolo-danza che si muove fra lo spazio reale e lo spazio onirico. Inaugurato nel 2016 al Théâtre de Vidy-Lausanne (Svizzera), “Il cielo non è un fondale” è l’ottavo progetto scenico in comune fra Daria Deflorian e Antonio Tagliarini che, a partire dal 2008, hanno realizzato una serie di lavori a quattro mani che si compongono come tessere di un’esplorazione permanente su modalità altre della rappresentazione teatrale e sulla ricerca di relazioni alternative fra lo spettatore e la creazione. Operazione quanto mai pertinente in questa performance, in cui si stabilisce un dialogo quasi filosofico fra l’io interiore e l’io esteriore, fra lo spazio fittizio della scena e quello reale. “Per noi è un dialogo sempre più necessario, perché a volte facciamo addirittura fatica quando torniamo a respirare l’aria della realtà, dopo la reclusione delle prove, fatte di improvvisazioni e di training, consapevoli che la vita è altrove. Cercheremo di buttar giù questi muri, tutti, non solamente la ben nota quarta parete”.
Per raggiungere lo scopo, bastano loro quattro interpreti, una canzone, un sogno e parole, moltissime parole, quelle fondamentali e anche quelle superflue.
BIO
Daria Deflorian e Antonio Tagliarini sono autori, registi e performer. Il primo lavoro nato dalla loro collaborazione è del 2008, “Rewind”, omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch.
Nel 2009 hanno portato in scena un lavoro liberamente ispirato alla filosofia di Andy Warhol, “from a to d and back again”. Tra il 2010 e il 2011 hanno lavorato al “Progetto Reality” che ha dato vita a due lavori: l’installazione/performace czeczy/cose (2011) e lo spettacolo “Reality” (2012), lavoro per il quale Daria Deflorian ha vinto il Premio Ubu 2012 come miglior attrice protagonista. “Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni” con la collaborazione di Monica Piseddu e Valentino Villa ha debuttato l’anno successivo al Romaeuropa Festival di Roma. Lo spettacolo ha vinto il Premio Ubu 2014 come miglior novità italiana e nel 2016 il Premio della Critica come miglior spettacolo straniero in Quebec, Canada.
Hanno creato due site specific: Il posto (2014) creato e presentato a Milano alla Casa Museo Boschi/Di Stefano per il progetto “Stanze,” e “Quando non so cosa fare cosa faccio” (2015) ispirato al film di Antonio Pietrangeli, “Io la conoscevo bene”, prodotto dal Teatro di Roma. Il cielo non è un fondale, con la collaborazione di Francesco Alberici e Monica Demuru ha debuttato nel 2016 a Losanna (Svizzera) al Theatre de Vidy. Nel 2017 iniziano a lavorare sul Progetto Antonioni/Deserto Rosso e nascono due spettacoli: “Scavi”, una performance condivisa con Francesco Alberici, ha debuttato al Festival di Santarcangelo nel luglio 2018 e lo spettacolo “Quasi Niente” ha debuttato a Lugano al Lac e in prima nazionale a Roma al Teatro Argentina nell’ottobre 2018. Lo spettacolo, con la collaborazione alla drammaturgia di Francesco Alberici vede in scena, oltre ai due autori, Monica Piseddu, Francesca Cuttica e Benno Steinegger.
Nel febbraio 2020 debutta al Festival Vie di Modena il loro adattamento teatrale del testo “Chi ha ucciso mio padre di Edouard Louis”, con l’interpretazione di Francesco Alberici. Inziano poi a lavorare su un nuovo progetto attorno al film “Ginger e Fred” di Federico Fellini, che porterà nel 2021 alla creazione dello spettacolo teatrale Avrenno ancora l’occasione di ballare insieme e della performance “Sovrimpressioni”, e nel 2022 alla presentazione del film documentario “Siamo qui per provare” firmato insieme a Jacopo Quadri.
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