Steven Forti (Universitat Autònoma de Barcelona / IHC-Universidade Nova de Lisboa)
A partire dai primi anni Sessanta, Milano divenne la città dei cabaret, fra cui il Derby Club, il Nebbia Club o il Refettorio. In quei locali, nelle lunghe serate di improvvisazione, si è formata un’intera nuova generazione di attori e cantautori che avrebbero lasciato il segno nella cultura pop italiana: Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, I Gufi, Cochi & Renato o un giovanissimo Paolo Villaggio. Nei medesimi ambienti si muoveva anche Dario Fo. Era la Milano della notte, ricca di satira, canzoni e poesia, in contrapposizione con la Milano del giorno, la capitale economica e “morale” d’Italia. La tradizione non si è interrotta negli anni Settanta. In questa conferenza si affronterà un aspetto, spesso dimenticato, di una Milano che negli Ottanta sarebbe diventata la città del berlusconismo “rampante”. Una città, la cosiddetta “Milano da bere”, dove quegli stessi cabaret furono sostituiti dalla televisione commerciale, a cui approdarono molti di quei giovani attori.