Le opere di Michelangelo Antonioni e Luigi Ghirri arrivano al Palau de la Virreina nella mostra El monte análogo, curata da Frederic Montornès, cui l’Istituto è lieto di collaborare.
L’esposizione esplora le affinità profonde tra l’opera di Michelangelo Antonioni e quella di Luigi Ghirri, indagando il modo in cui i due grandi artisti riflettono sul silenzio, sull’invisibile e sui vuoti dell’esistenza. Attraverso una selezione di opere tratte dalle serie delle Montagne incantate di Antonioni e dalle immagini di Ghirri, il progetto costruisce un “catalogo di analogie” che trasforma la montagna nella metafora di un’idea, di una ricerca mai conclusa.
Michelangelo Antonioni (Ferrara, 1912 – Roma, 2007) è stato uno dei grandi maestri del cinema italiano e mondiale. Con film come L’avventura, Blow-Up e Il deserto rosso, ha rivoluzionato il linguaggio cinematografico del Novecento, concentrandosi sulle percezioni, sui silenzi e sui vuoti dell’animo umano. La serie delle Montagne Incantate è composta da opere pittoriche realizzate dal regista a partire dai primi anni Sessanta.
Luigi Ghirri (Scandiano, 1943 – Roncocesi, 1992) è stato uno dei più influenti fotografi della seconda metà del Novecento. Le sue opere, spesso realizzate nelle pianure emiliane, uniscono rigore formale e delicatezza emotiva, rivelando una riflessione profonda sullo sguardo, sul paesaggio e sulla memoria visiva.