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UN ANNO SULL’ALTIPIANO

Recital di Carlo Doneddu, chitarra e voce -Voce narrante Steven Forti

Centenario della Grande Guerra

La Grande Guerra fu l’antesala del Novecento, delle sue speranze e delle sue barbarie, dei suoi sogni e delle sue violenze. In tutta Europa e anche in Italia. Nelle trincee del fronte occidentale e nelle trincee del Carso, del monte Baldo e dell’altipiano di Asiago. Nelle trincee si ritrovarono in molti con un passato e un futuro diversi, spesso opposti. Quello che li accomunava era il presente, la trincea appunto, la quotidianità della vita e della morte durante quei drammatici quattro anni che segnarono la storia europea.

Proprio nelle trincee dell’altipiano di Asiago si trovava anche il giovane Emilio Lussu, studente interventista, attivista democratico sardo. Solo a vent’anni di distanza e lontano dalla sua terra e da quelle trincee Lussu scriverà Un anno sull’altipiano, un romanzo che rappresenterà come pochi l’irrazionalità e il non senso della guerra, della gerarchia e dell’esasperata disciplina militare. Quel romanzo Lussu lo scriverà in Francia nel 1936-1937, quando, membro di Giustizia e Libertà, lottava con i fratelli Rosselli e molti altri esiliati italiani contro il regime fascista.


Nel 2006 il cantautore e muscista sardo Carlo Doneddu ha proposto una rilettura del romanzo di Lussu. Ne è nato Un anno sull’altipiano. Opera da due soldi, disco registrato con i Figli di Iubal e messo in scena come spettacolo teatrale negli anni successivi. Recentemente Doneddu si è incontrato con lo storico Steven Forti. Insieme hanno pensato, in occasione del centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, a un recital basato sull’album di Doneddu. Ne è nato questo “UN ANNO SULL’ALTIPIANO”, uno spettacolo di 45 minuti dove le canzoni di Carlo Doneddu sono accompagnate dalla voce narrante di Steven Forti, che contestualizza gli avvenimenti e ripercorre la complessità delle vicende individuali all’interno della storia della prima metà del Novecento.


Ad ottobre del 2014 sono stati invitati dal Club Tenco di Sanremo. Il recital è stato presentato nella città ligure in occasione della 38esima edizione del Premio Tenco.


Carlo Doneddu è un chitarrista, compositore e cantautore sardo. Diplomato in chitarra classica nel 2002 al conservatorio di Sassari sotto la guida del maestro Amando Marrosu si perfeziona in seguito presso l’Escuela Luthier di Barcellona, con Fernando Rodriguez, dove prende il titolo di postgrado come concertista. Attivo musicalmente fin da giovanissima età fonda nel 2002 il gruppo dei Figli di Iubal con cui pubblica due dischi. Il primo omonimo, nel 2003, edito dalla Sciopero Records degli YoYo Mundi e distribuito in Italia da Sony Music, e il secondo nel 2006 ,“Un anno sull’altipiano”, che diventerà in seguito uno spettacolo teatrale e musicale. Nel corso degli ultimi anni collabora con gruppi di varie estrazioni musicali, dal jazz alla canzone d’autore, dalla musica classica alla musica popolare. Nel 2009 presenta lo spettacolo “La Buona Novella di Fabrizio de Andrè” con la cantante Antonella Ruggiero, L’ensemble Laborintus e il coro della polifonica Santa Cecilia, esperienza che prosegue tutt’ora come unico cantante del progetto. Fra i progetti attivi “L’omaggio a Mercedes Sosa” in duo con il percussionista Andrea Lubino, La “Carraioru Social Band” progetto di world music prodotto dal festival Abbabula e il duo con la cantante Vanessa Bissiri del gruppo Spagnolo dei Dinatatak.
Ha inoltre composto colonne sonore per documentari, cortometraggi e lungometraggi fra cui i due film del regista Bonifacio Angius “SaGràscia” presente ai festival internazionali di San Paolo del Brasile e Internationales Film Festival Mannheim-Heidelberg in Germania e del film Perfidia, in concorso per il Pardo d’oro al festival internazionale del cinema di Locarno nel 2014. In questo anno anche la presentazione della sua opera prima come cantautore “Le Canzoni dell’estate, progetto finanziato tramite crowfunding attraverso la piattaforma Music Raiser. Per maggiori informazioni: http://carlodoneddu.com


Steven Forti, dottore di ricerca in storia contemporanea con una tesi centrata sulla questione del transito di dirigenti politici di sinistra al fascismo nell’Europa interbellica, Steven Forti è attualmente ricercatore presso l’Instituto de História Contemporanea dell’Universidade Nova de Lisboa (IHC-UNL).


Le sue ricerche si focalizzano sulla storia politica e del pensiero politico nel XX secolo, con particolare attenzione allo studio biografico ed all’analisi del linguaggio politico. Collaboratore di varie riviste di storia contemporanea in Italia e Spagna (Spagna Contemporanea, Storicamente, E-Review, Segle XX, Historia, Trabajo y Sociedad) e di giornali e riviste di informazione (Il Corriere del Trentino, Atlántica XXII, Galde, Directa…), è membro della redazione di Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale e di Atlántica XXII. Revista asturiana de información y pensamiento.


Membro del CEFID (Centre d’Estudis sobre les Epoques Franquista i Democràtica), del gruppo HISPONA, del SIdIF (Seminario Interuniversitario de Investigadores del Fascismo) e dell’Asociación de Historia Contemporánea (AHC) spagnola, tra le sue più recenti pubblicazioni segnalamo El peso de la nación. Nicola Bombacci, Paul Marion y Óscar Pérez Solís en la Europa de entreguerras (Santiago de Compostela, 2014); Otra deriva fascista. Paul Marion en la Francia de entreguerras in Ferran Gallego e Francisco Morente (a cura di), Rebeldes y reaccionarios. Intelectuales, fascismo y derecha radical en Europa, 1914-1956 (Barcellona, 2011) e, con Andrea Tappi, 1919-1920 y 1968-1969: De un biennio rosso a otro. Sindicalismo y derechos de ciudadanía en la Italia del siglo XX in José Babiano Mora (ed.), El papel de los sindicatos en la construcción de la ciudadanía en la Europa del siglo XX (Madrid, 2014).


recital in cui le canzoni del musicista Carlo Doneddu sono accompagnate dalla voce narrante di Steven Forti, storico, che contestualizza gli avvenimenti e ripercorre la complessità delle vicende individuali all’interno della storia della prima metà del Novecento. Il progetto del recital nasce in occasione del centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, e si basa sull’album di Doneddu “Un anno sull’altipiano. Opera da due soldi”, rilettura del romanzo “Un anno sull’altipiano” dello scrittore sardo Emilio Lussu.

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