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Il cinema e le città italiane – L’oro di Napoli (1957)

Regia: Vittorio de Sica

Produzione: Dino de Laurentis, Carlo Ponti per Ponti-De Laurentis

Sceneggiatura: Cesare Zavattini, Giuseppe Marotta, Vittorio de Sica

Fotografia: Carlo Montuori

Musica: Alessandro Cicognini

Durata: 118’ min.

Interpreti: Totò, Sophia Loren, Paolo Stoppa, Silvana Mangano, Eduardo de Filippo, Vittorio de Sica.

Io amerei vivere in un pianeta tutto
napoletano perché so che ci starei bene
Marcello Mastroianni

Film a episodi ambientato nella Napoli popolare del secondo dopoguerra. Vi compaiono alcune figure che sono entrate nella storia del cinema italiano: Totò che impersona il “pazzariello”, un personaggio della tradizione napoletana, l’artista che percorreva i vicoli abbigliato in modo vistoso e accompagnato da musicisti, rappresentando spettacoli di strada per far pubblicità alle attività commerciali; Sophia Loren nei panni della provocante pizzaiola; Vittorio de Sica che interpreta un nobile con il vizio del gioco d’azzardo, ridotto a giocare a carte con un bambino; Eduardo de Filippo che esercita il mestiere di professore del “pernacchio”.

Adattamento del libro di Giuseppe Marotta intitolato L’oro di Napoli, il film è un atto d’amore di De Sica alla città e ai suoi abitanti. Non un film neorealista, nonostante ci sia la città con i suoi vicoli, le sue piazze, il suo lungomare, piuttosto “il discorso è su certi caratteri ‘eterni’ della gente napoletana, è questo il riferimento letterario da cui si parte. Ma De Sica sa trasformare la guapperia, la ‘spontaneità’ del vicolo, la capacità dei bambini di vivere ruoli di adulti, la saggezza dei ‘maestri’ del popolo ecc. in qualcosa che si fa luce e ritmo del film”*.

* Franco Pecori, Vittorio de Sica, Il Castoro, Milano, 1995.

 

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