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Retina, di Stefano Arienti

Stefano Arienti

Retina
a cura di Simone Ciglia
Istituto Italiano di Cultura, Barcellona

L’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona supporta il progetto Retina presentato all’Italian Council 2018, insieme alla Fondazione Malvina Menegaz e Museo MAXXI, progetto vincitore ( 2º classificato).

Realizzato nell’ambito del bando Italian Council del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il progetto Retina dell’artista italiano Stefano Arienti è presentato in anteprima mondiale presso l’Istituto Italiano di Cultura a Barcellona. L’opera prodotta per l’occasione – un trittico di arazzi eseguito nei laboratori dell’Arazzeria Pennese di Penne (PE) – svela al pubblico internazionale le possibilità contemporanee di una tecnica di antichissime origini, in un connubio fra l’arte e una delle eccellenze manifatturiere italiane.
La mostra, a cura di Simone Ciglia, si propone di presentare la nuova produzione contestualizzandola nel processo di realizzazione. L’esecuzione dell’opera è avvenuta nel contesto di una residenza dell’artista in Abruzzo: durante la permanenza, Arienti ha avuto modo di progettare il lavoro in dialogo con le maestranze specializzate dell’Arazzeria Pennese, seguendone l’elaborazione. Retina ha consentito la riattivazione di questa storica manifattura, affermatasi dagli anni Sessanta del Novecento come uno dei principali centri di produzione dell’arazzo in Italia, con il coinvolgimento di alcuni fra i maggiori artisti del Novecento (fra cui Giacomo Balla, Afro Basaldella, Giuseppe Capogrossi). L’arazzeria di Penne si è distinta storicamente da analoghe manifatture per la tecnica adottata – quella del cosiddetto “basso liccio” – che prevede l’utilizzo di telai di orientamento orizzontale e un diverso processo di lavorazione, fondato sulla stretta collaborazione con l’artista sia nella fase progettuale del cartone sia in quella realizzativa. L’opera risultante vive così di un’autonomia dettata dal processo di traduzione tessile. Dal 2018 sotto la proprietà dell’azienda Brioni – fra le eccellenze italiane nel campo dell’abbigliamento sartoriale – l’arazzeria sta sperimentando nuove possibilità espressive dettate dall’adozione di processi di meccanizzazione, che ne fanno una realtà pressoché unica nel nostro Paese ancora attiva in questo settore.
Le complessità tecniche – professionalità richieste, lunghi tempi di esecuzione, costi elevati – hanno fortemente limitato la produzione in questo campo. La proposta culturale della Fondazione Malvina Menegaz, da anni impegnata nella produzione e valorizzazione dell’arte contemporanea in dialogo con il territorio, intende offrire un contributo al rilancio di questa tradizione, la cui attuale posizione marginale ne mette a repentaglio la stessa sopravvivenza: la conservazione di questo patrimonio non può che passare attraverso una sua riproposizione nel contemporaneo.
Al centro dell’esposizione è il trittico di arazzi – due di formato orizzontale, uno verticale – di nuova produzione. Le opere sono accompagnate da una serie di materiali documentari che descrivono il processo di creazione, introducendo al visitatore le complessità di una tecnica che nella sua storia secolare non ha cessato di sollecitare la creazione artistica.
In occasione della mostra è infine presentano il catalogo del progetto, realizzato in edizione trilingue per i tipi di Silvana editoriale. La pubblicazione raccoglie la narrazione del progetto nella sua completa articolazione, attraverso le voci delle varie professionalità coinvolte. 

Alla presenza dell’artista

  • Organizzato da: IIC Barcellona
  • In collaborazione con: Fondazione Malvina Menegaz