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Le navi sono partite

Le navi sono partite

L’esercizio trae spunto dal film Non ci resta che piangere (1984) di Roberto Benigni e Massimo Troisi nel quale i due attori, in un viaggio a ritroso nel tempo, si trovano nell’anno 1492, quello della partenza di Cristoforo Colombo, e si mettono in cammino verso la Spagna per cercare di raggiungere Colombo e dissuaderlo dal partire per le Indie, finendo poi per scoprire l’America. L’impresa dei due fallisce e in una locanda di Palos un’amazzone di nome Astriaha rivela loro che “le navi sono partite”, frase che Troisi interpreta erroneamente come un modo di dire, per indicare una situazione ormai conclusa, su cui non si può più intervenire e su cui conviene mettere una pietra sopra. Ma cosa sarebbe accaduto se i due personaggi fossero riusciti veramente a fermare le navi di Colombo? Quanti e quali aspetti dell’identità e della cultura americana e occidentale non sarebbero mai esistiti e arrivati fino a noi contribuendo a definire e plasmare l’intera identità occidentale? Arti, letteratura, musica, cucina, sport, architettura, sono solo alcuni degli ambiti interessati. Inizia così un processo di unlearning, durante il quale si immagina per paradossi un mondo nel quale l’America non è mai stata scoperta e si reinventano le radici e un ipotetico sviluppo della cultura occidentale, stimolando in tal modo una riflessione critica più ampia sulle origini della nostra cultura e sull’identità a essa legata. Su dei segnalibri precedentemente creati, è rappresentato graficamente l’uovo di Colombo, simbolo di un’analisi che innesca processi di conoscenza e di apprendimento alternativi. In biblioteca, dopo la proiezione di due brevi scene tratte dal film Non ci resta che piangere, i visitatori svolgeranno l’esercizio utilizzando i segnalibri con l’uovo di Colombo dislocati all’interno dei volumi disposti sugli scaffali della biblioteca. La Biblioteca dell’Istituto Italiano di Cultura, con i suoi oltre 19.000 volumi, è uno zibaldone in cui ritrovare le tracce di tutti prodotti, attività, oggetti, mode che oggi non esisterebbero se le caravelle di Colombo non fossero mai partite.

Nei mesi che precedono l’esercizio, ALAgroup selezionerà, all’interno del catalogo on-line della biblioteca, una serie di testi nei quali saranno rintracciati diversi esempi utili all’indagine. La ricerca verrà poi riportata, durante i giorni del Festival, nei libri della biblioteca inserendo un segnalibro in corrispondenza delle pagine dove ritrovare un riferimento chiaro all’influenza della scoperta dell’America nei vari settori della società contemporanea. I visitatori sono invitati a scrivere nello spazio laterale del segnalibro le loro annotazioni su come immaginano sarebbe stato quel preciso settore della vita pubblica o oggi senza la partenza di Colombo. Alla fine dell’esercizio inoltre i partecipanti potranno portare via alcuni segnalibri per replicare l’esercizio nelle proprie case o in altre biblioteche della città. Come traccia dell’esercizio di ALAgroup, i segnalibri inseriti nei volumi della biblioteca rimarranno come contributo permanente all’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona.

Biografia ALAgroup

ALA Accademia Libera delle Arti è una piattaforma di educazione e arte contemporanea fondata nel 2012 che, proseguendo il lavoro iniziato nel 2010 con esterno22, considera il processo di apprendimento e insegnamento come uno spazio di libertà creativa.
Gli artisti invitati da ALAgroup sperimentano azioni educative nei diversi contesti con l’obiettivo di produrre immaginari sociali alternativi e attivare un cambio di prospettiva che permetta di condividere modelli positivi e democratici di diffusione del sapere attraverso l’arte contemporanea. Dal 2016, ALAgroup è uno dei collettivi che abitano lo spazio No working di San Lorenzo, a Roma. No working è un luogo conviviale di ricerca e formazione di comportamenti, relazioni e pensieri, dove sperimentare un tempo e uno spazio a venire. Un rifugio ai margini del presente.

  • Organizzato da: IIC