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II Settimana della Cucina Italiana nel Mondo (20-26 novembre 2017)

La II settimana della cucina italiana nel mondo arriva a Barcellona con una serie di eventi pensati per costruire un legame forte con questa città.

Si vuol stringere un nodo, gastronomico e culturale, utilizzando un unico fil rouge, o meglio un prezioso fil blu – di seta – che unisca l’Italia con la Spagna con esperienze multisensoriali ed estetiche.
Un fil blu che evoca il mare, questo Mar Mediterraneo che unisce i due paesi.
Un mare che, in quest’occasione trasporterà, cullando con le sue onde, dalla Sicilia fino alla città Condal, un vero e proprio tesoro: quello dell’eccellenza più alta dei prodotti di questa regione.

Un tesoro contadino, genuino e autentico, fatto di prodotti semplici della terra, che racchiudono in sé l’eccellenza dell’alta gastronomia siciliana e lo spirito più profondo della tradizione mediterranea.

Racconteremo, attraverso una serie di eventi, quelli che sono i valori antichi della tradizione siciliana e mostreremo tutti quei gesti fatti, ancor oggi con amore e con cura meticolosa, dalle mani di sapienti artigiani che si tramandano saperi millenari.

Un tesoro nascosto e ancora tutto da scoprire, un vero e proprio viaggio di ritorno alle origini ai quali siete invitati a partecipare.

Ad ogni giorno della settimana corrisponderà un incontro esperienziale.

Scopriremo la cucina della Sicilia, quella autentica e antica delle campagne, della terra, del profumo dei prodotti oggi riconosciuti con i più importanti marchi d’eccellenza internazionali e presidi Slow Food.
Conosceremo i più illustri autori della scena culinaria siciliana come lo chef Davide Guidara, ancora “carusu” ma già premiato come miglior chef Sicilia 2017.

Impasteremo le farine dei grani antichi biologici di Sicilia macinati a pietra, per capirne i valori su cui si fonda il recupero del territorio e delle tradizioni al servizio di una produzione genuina all’interno di un ecosistema agricolo e di uno sviluppo sostenibile. Faremo così il pane, quello che viene lievitato 20 ore a suon di musica classica.

 

Degusteremo il vino di Planeta, quello ottenuto dalla filosofia delle 3 E – Economicamente sostenibile, Ecologicamente attento, Equo socialmente.

Impareremo a conoscere uno degli elementi basilari della dieta mediterranea: l’olio biologico di Dugo Giarì e Asaro prodotto nel territorio D.O.P. Valli del Trapanese.

Scopriremo la particolarità e l’eccellenza di alcuni dei più autentici formaggi siciliani: la provola con un cuore di limone della filiera dei Nebrodi, il Piacentino ennese nato da un ordine reale di Ruggero il Normanno come omaggio alla sua sposa, formaggio che risultò “piacente” al gusto della regina con le sue note speziate di zafferano; il Caciocavallo ragusano preparato fin dall’antica Grecia con il latte delle vacche autoctone del modicano e stagionato “a cavaddu” di una corda di raffia. E, poi, il Maiorchino, che dal 1600 ad oggi viene lanciato per le strade di Novara di Sicilia in un gioco popolare tra i pastori del luogo.

Conosceremo i salumi della filiera dei Nebrodi, ottenuti dalla razza autoctona del suino nero. Una razza antica 30.000 anni che rischiava l’estinzione e che oggi é stata recuperata da pochi pastori che lasciano crescere questi animali allo stato brado controllato, sulle cime dei monti Nebrodi, per poi deliziarci con prosciutti, mortadelle e salami dal sapore e dalle note organolettiche veramente uniche.

Durante la settimana, attraverso seminari dedicati, scopriremo i luoghi piú emblematici e gli itinerari delle eccellenze della Sicilia, per iniziare così ad organizzare il nostro viaggio alla scoperta di questa incredibile terra.

La settimana verrà inaugurata con un atto di presentazione rivolto agli attori principali della comunicazione di settore (giornalisti, blogger, foodie) che verranno immersi in un esperienza unica e insolita.
Sarà il punto di partenza di tutta la settimana e verrà raccontata seguendo un fil blu,che legherà i vari momenti nella quale l’esperienza verrà suddivisa.
Sarà altresì un piacere di contrasti sia per gli occhi, con guizzi dorati e materiali poveri, sia per il palato per riscoprire i sapori delle cose semplici, della campagna, del pane caldo, degli elementi essenziali, quali l’olio e il formaggio, o di quelli unici, perché irripetibili, come i salumi di maiale nero nutrito a ghiande. Sarà anche la scoperta di come la cucina più semplice e antica sia realmente il raggiungimento della massima espressione dell’alta cucina.

Dossier Slow Food

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura di Barcellona