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Rassegna di documentari “Histoire d’It”

I documentari sono stati selezionati dal ciritico ed esperto di cinema Mazzino Montinari.

E’ una retrospettiva pianificata di concerto con l’Istituto Luce-Cinecitta’.

Cinque storie per comprendere le differenti opzioni narrative del documentario italiano contemporaneo, ma anche cinque storie attraverso le quali è possibile immaginare e reinterpretare il senso delle nostre esperienze, in questa continua corrispondenza tra cinema e vita, vita e cinema.
I titoli di questa selezione mettono in dialettica il mondo e i loro abitanti. Perché se è vero che è nel mondo che si può abitare, è attraverso chi vi abita che si può istituire un mondo.
In Sopra il fiume, in Castro e ne La gente Resta osserviamo da vicino quei rituali legati alla natura (amare, procreare, cacciare, cercare un posto dove insediarsi) e quelle attività più propriamente umane (elezioni, lavoro industriale) che regolano le relazioni tra individui, sia nella dimensione pubblica che in quella famigliare. Cittadini che cercano un modo per convivere, costretti talvolta a lottare per sopravvivere; tentati dall’idea di fuggire, di allontanarsi per rinascere altrove ma, al tempo stesso, vincolati a un sentimento di appartenenza a un luogo, a un’origine.
Dall’attenzione degli autori nel catturare storie del quotidiano al generare racconti che sono esempio del nostro esistere. La forza del documentario sta anche in questa continua corrispondenza, tra la vita, intimamente disordinata nel suo procedere, che richiama il narratore, e il narratore che trae ispirazione mettendosi in ascolto della vita.
Il racconto del reale può essere documentato da testimoni che si presume siano affidabili come ne Il bel canto, o da accadimenti in cerca di continua verifica come ne Il solengo. Che sia tutto vero o tutto falso, però, non sempre è importante e decisivo. Perché quello di cui abbiamo bisogno per risalire al senso della nostra vita sono, ancora una volta, le storie, le visioni condivise tra autori e spettatori.

PROGRAMMA:

-Lunedì 16 ottobre, ore 19:00

Sopra il fiume di Vanina Lappa 2016

Angelo è un giovane cameriere che vive a Caselle in Pittari, nel Cilento meridionale. Il paese conserva rituali più o meno antichi, tra cui una campagna elettorale vissuta come un palio rionale. Angelo attraversa questi momenti insieme al suo omonimo Angelo che di mestere fa il barista e ha un punto d’osservazione privilegiato sui concittadini. Sognano e allo stesso tempo temono la fuga, spaventati dal pensiero di perdere quello che sono.

Il bel canto di Carlo Cotti 2016

Il Bel Canto. Con queste parole, dette in italiano, e non tradotte in un’altra lingua, tanto di moda ai nostri giorni, si ricorda da secoli in tutto il mondo il recitar cantando locuzione nata all’inizio del XVII per indicare il nuovo stile di canto.
Questo documentario parla delle due protagoniste indiscusse de Il Bel canto del 19° secolo, Maria Callas e Renata Tebaldi. La famosa rivalità tra le due cantanti era stata creata dai fans e dalle cattiverie imperanti, e non solo nel mondo dell’Opera. Un grande duello, senza colpo ferire, come quello tra Bartali e Coppi, Binda e Girardengo e tanti altri, sportivi e non solo. E adesso? Le rivalità sono scomparse in mancanza di materia prima.

 

-Mercoledì 18 ottobre, ore 19:00

Castro di Paolo Civati 2016

Nel quartiere San Giovanni di Roma, Castro è una palazzina fatiscente, una facciata scrostata di vernice rossa, una comunità. Castro è un centro abitativo occupato, e anche un gatto. Vissuto abusivamente da oltre dodici anni, l’edificio accoglie oltre quaranta famiglie che hanno trovato rifugio tra i corridoi anneriti e le piccole stanze di una manciata di metri quadri.

 

-Giovedì 19 ottobre, ore 19:00

Il solengo di Alessio Rigo dei Righi, Matteo Zoppis 2015

In un rifugio di cacciatori, un gruppo di anziani del luogo rievoca la vita di Mario “de’ Marcella”, un uomo vissuto per più di sessant’anni nel ritiro di una grotta. Non si sa bene cosa lo abbia portato a condurre un’esistenza solitaria, forse un evento risalente alla sua infanzia, qualcosa di misterioso e tragico. Chi lo incontrava andando a caccia, lo chiamava “il Solengo”, come il maschio del cinghiale che vive isolato dal gruppo.

La Gente resta di Maria Tilli 2015

L’ILVA con le sue alte ciminiere domina la frazione di Taranto Tamburi, il quartiere più inquinato d’Italia. Chi vive in quella zona cerca di mantenere la normalita’ della famiglia, dell’infanzia, dell’amore, anche se costretto a fronteggiare una quotidianita’ piena di difficolta’.
Questa è proprio la storia di quegli eroi quotidiani, in particolare dei tre fratelli Resta Cosimo, Tonino e Giuseppe, tre vite divise tra il mare e il lavoro in fabbrica, tra la paura per la salute messa a rischio dall’inquinamento e la voglia di restare lì, dove sono nati.
Il mondo qui rappresentato è pieno di contraddizioni: la fabbrica che da un lato porta lavoro e ha spinto molti a scegliere di abbandonare le reti da pesca; dall’altro ha insinuato la minaccia della diossina.

 XVII Settimana della lingua italiana nel mondo (16-22 ottobre 2017)

“L’italiano al cinema, l’italiano nel cinema”

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.