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New York Serenade – mostra fotografica di Ciro F. Schiappa a cura di F. Giaveri e B. Escudero

Questo progetto presenta una mostra personale di Ciro Frank Schiappa, presentando al pubblico un gruppo di fotografie di grande formato, pubblicate da Skira nel 2017 in un libro titolato New York Serenade.
Sia la pubblicazione che la mostra includono una serie di brevi testi del giornalista di Rolling Stones Italia, Michele Primi, anche autore di diversi libri dedicati alla musica contemporanea. I suoi testi, sintetici e precisi, accompagnano le fotografie e funzionano da didascalie, rivelando il punto di partenza delle fotografie, il motivo per cui sono state scattate.

Ogni fotografia registra un luogo specifico e molto significativo per la storia della musica rock, luoghi dove sono passati artisti come, per esempio, Patty Smith, Iggy Pop, William S. Burroughs, Bob Dylan, David Bowie o Led Zeppelin. Oggi sono luoghi apparentemente anonimi ma in realtà nascondono un significato importante per la cultura contemporanea. Il progetto di Schiappa si avvicina così all’antropologia contemporanea perché descrive una cultura che inevitabilmente ha influenzato intere generazioni e di cui inevitabilmente facciamo parte. Allo stesso tempo, il suo sguardo si comporta come quello di un archeologo del presente che ha raggiunto questi luoghi specifici attraverso una ricerca approfondita di ciò che oggi è scomparso senza lasciare traccia, nonostante l’importanza per l’attuale creazione artistica.

New York diventa una metafora della città in continua crescita, in perenne movimento. Eppure, ogni città, da Barcellona a Milano, ha la sua enorme e sotterranea storia della cultura e dei luoghi, con la propria architettura e i suoi abitanti che reclamano la nostra attenzione. Ciò che le città chiedono è che qualcuno si sforzi di raccontare, registrando attraverso una macchina fotografica o poche frasi, le loro infinite storie di creazione, bellezza, lotta, di cultura insomma. Le fotografie di Schiappa propongono un esempio, incoraggiano lo spettatore a guardare ed essere interessato a ciò che lo circonda, incoraggiandolo ad aprirsi a storie uniche che sono a punto di scomparire nell’oblio. La sua macchina fotografica consente alle storie di rivelarsi e non essere dimenticate. È un invito a tessere storie, a scavare in spazi o a cercare nei volti dei ritrattati, a provare empatia, lasciando allo spettatore il ruolo di completare i fatti e le storie con la sua sensibilità e il proprio interesse per ciò che viene trasmesso. Il fotografo, Ciro Frank Schiappa, non cade nel virtuosismo vacuo o nella composizione artificiale, ma descrive e lascia spazio allo spettatore, introducendolo nelle storie che mostra.
In stretta analogia con la città di New York e la sua scena musicale, presentare adesso questa serie di fotografie a Barcellona è una scelta logica, poiché la città è stata ed è all’avanguardia nella scena musicale. Numerose band, festival ed eventi musicali ne sono la prova. Queste immagini sono adatte e ci inducono a continuare a narrare, ad alimentare e non dimenticare la storia e le piccole storie della cultura popolare, quella musicale che, alla fin fine, è la cultura di tutti. Recuperare e chiamare l’attenzione a queste prove della cultura del nostro tempo è un’urgenza nell’attuale scenario sempre più standardizzato, che cade in un’amnesia generale e nel suo più terribile corollario: la perdita dell’identità, della conoscenza e del desiderio di conoscere ciò che ci definisce e dove vogliamo andare. Per questo motivo, le affascinanti fotografie di Ciro Frank Schiappa rappresentano un progetto espositivo d’attualità , di ricerca della nostra storia contemporanea, ricco di significato per il grande pubblico che facilmente verrà chiamato in causa e potrà stabilire un dialogo proficuo con le fotografie in mostra.

Ciro Frank Schiappa è nato nel 1971 a Dublino, in Irlanda. Ha studiato fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni a Firenze, in Italia. Le sue fotografie sono state presentate in numerose mostre personali e collettive, tra cui: la European Young Artist Biennal di Torino, l’Arles International Photography Festival, l’Art Institute di Chicago e la Civic Galleria di Modena. Attualmente, Schiappa vive e lavora tra Barcellona e Milano.

 

Francesco Giaveri e Beatriz Escudero
Entrambi lavorano e vivono a Barcellona e hanno curato assieme la mostra: Personal Standard Items (Galleria Macca, Cagliari, 2018) e Double Irish Dutch Sandwich per la galleria Josedelafuente (Santander, settembre 2018). Recentemente hanno vinto l’open call della curatela della Fondazione La Caixa e del MACBA con il progetto So Lazy. Elogio dell’ozio. che sarà inaugurata a luglio 2020. Scrivono anche a quattro mani per diversi media, tra cui Barcelonés e BcnMés.

Francesco Giaveri (1979, Treviso, Italia)
Tra il 2016 e 2018 é professore presso l’Universidad Antonio de Nebrija, Madrid. Ha lavorato nella Galería Marta Cervera (2010 – 2012), è stato direttore dello spazio di Madrid della galleria L21 (2013 – 2016). Da septiembre 2016 è Gallery Manager de ADN Galería a Barcelona. Ha curato le mostre Tabula Rasa (Galería Marta Cervera), ZonaE (Espacio F); con Amalia Ruiz y Daniel Silvo Juegos Reunidos (Espacio Trapezio), con Tiago de Abreu Pinto Retroalimentación (Sala de Arte Joven de la Comunidad de Madrid). Sempre con Tiago de Abreu Pinto ha curato una serie di mostre per Salón (Sergio Verastegui, Armando Andrade Tudela y Nicolas Lamas) e Dialogue de l’ombre double (Centro d’Arte Alcobendas). Ha curato poi le personali di Cristina Garrido (Baril Gallery) e Anna Dot (adn platform).

Beatriz Escudero (1980, Barcellona, Spagna)
Lavora come coordinatrice della comunicazione nel MACBA, Museu d’Art Contemporani de Barcelona. Ha curato: El Gran Tour (Sant Andreu Contemporani, 2017),S’Wonderful (La Casa Encendida, 2015), Fuga: variaciones sobre una exposición (Sala d’Art Jove de la Generalitat y Fundación Tàpies, 2013), Geometrías domésticaspersonale di Tamara Arroyo nel Addaya Centro de Arte. È cofondatrice con Zaida Trallero di Site-Specific Conversation. Tra le sue pubblicazioni recenti: Sobre el papel del comisario como traductor per la rivista NC Arte (Bogotá, Colombia) e Juego, ocio y paisaje en la sociedad del hiperespectáculo, in “Arte, naturaleza y política en la creación contemporánea” (VVAA) per Universitat de Barcelona Edicions. Sta preparando una mostra per la Fundación de la Bienal de Cuenca, Ecuador (febbraio 2019) e un progetto con Zaida Trallero per Trastero (marzo 2019).

 

Per info e orari consultare il sito https://www.bcd.es/ca/page.asp?id=1

 

  • Organizzato da: IIC e BCD