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Liberare il tempo – Scholè

L’esercizio Liberare il tempo della Scholè (Stefania Galegati Shines, Davide Ricco, Maria Rosa Sossai) si svolgerà durante i tre giorni del festival e consisterà nel chiedere ai collettivi di prendere una pausa durante l’esecuzione della loro azione. La proposta riguarderà anche i passanti e il pubblico partecipante.

Liberare il tempo
L’esercizio proposto parte dal significato etimologico del nome del collettivo, La scholè che nella Grecia antica era il tempo liberato dalle faccende, riservato a coloro che non erano obbligati a lavorare, il tempo da dedicare alle cose amate e desiderate, fra cui lo studio, inteso come passione e amore del sapere. L’otium, il tempo liberato, sarà restituito durante i tre giorni del festival a chiunque desideri fermarsi, ai collettivi durante l’esecuzione della loro azione, ai passanti che assisteranno, alle persone indaffarate e occupate. Sarà un dono che prevede la temporanea sospensione delle attività in corso. In un diario e in un video riporteremo le riflessioni sui momenti di ozio del festival, annoteremo il sonno, il silenzio, i sospiri, la musica, le contemplazioni, la lettura silenziosa. Nei processi educativi non è implicata solo l’intelligenza atta a capire, ma anche e soprattutto la relazione e la sensibilità atte a comprendere. Stare nelle cose, essere nel reale è l’intenzione dell’esercizio proposto. Benjamin Fondane, poeta e filosofo moldavo naturalizzato francese, vissuto nella prima metà del Novecento, in uno scritto del 1938 dal curioso titolo Falso trattato di estetica: saggio sulla crisi del reale parla di poesia pura, senza “intelligenza né conoscenza”. Kazimir Malevič ne L’inattività come verità effettiva dell’uomo (1921) considera le finalità politiche, etiche, ideologiche, morali, derivanti dal pensiero umano una vera e propria “forma di lavoro destinata a cambiare la descrizione del mondo e il mondo stesso”. Fare un passo indietro, spostarsi dagli obiettivi, prendersi una pausa permette di cogliere l’autonomia esistenziale della poesia che pone il conflitto e la tensione al centro del proprio universo: la poesia è affermazione della realtà esistente contro le sue alienazioni esterne.

BIO
La Scholè è una condizione mentale, un’attitudine spirituale, che agisce in modo imprevedibile e nei luoghi più disparati, su tutto ciò che è immateriale, come i pensieri e le idee. Tale condizione però incide sulla materialità dell’esistenza, per cui ci interrogheremo sull’ipotesi che, per esempio, gli oggetti, i testi, le opere, le fanzine, gli incontri, i mémoirs, le camminate, le assemblee, i sit-in, possano prendere vita e aiutarci a creare una rivolta intelligente e non una semplice reazione allo status quo. La Scholè è stata per la prima volta presentata a NESXT – Independent Art Festival svoltosi a Torino dal 26 ottobre al 4 novembre 2017. In quell’occasione la Scholè ha presentato un taccuino stampato da Edizioni precarie, Palermo. Workshop Living is Round – 15-16-17 Novembre 2017, tre giorni di discussioni e risonanze a partire da stimoli visuali, sonori e poetici al Caffé Internazionale con gli artisti Jesal Kapadia and Mattia Pellegrini.

  • Organizzato da: IIC